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Il bicchiere della staffa: storia di un piacere

Chi ama le feste e fare le ore piccole, conosce perfettamente l’espressione “bere il bicchiere della staffa”.

L’ultimo bicchiere prima di andar via prolunga di qualche istante il piacere della compagnia e di un ultimo Rum o di un bicchiere di buon vino.

La storia di questa usanza affonda le radici nei tempi in cui era il cavallo l’unico mezzo di locomozione e trasporto ed ecco spiegato il riferimento dell’espressione alla staffa.

Quell’ultimo sorso prima di congedarsi assume una versione diversa a seconda dei paesi europei in cui se ne cercano le origini.

Per l’Italia bisogna tornare al 1481 nella città di Torino, e precisamente all’Ostaria San Giors, il miglior albergo della città, in cui si fermarono Chiara di Gonzaga e Gilberto I di Borbone. Al termine della loro permanenza, prima di proseguire il viaggio, i due nobili accettarono di sorseggiare un bicchiere di vino, offerto dall’albergatore come gesto di gratitudine per la preferenza dimostrata, proprio mentre avevano già il piede nella staffa, pronti a ripartire.

I locandieri, in quel periodo, usavano spesso offrire un bicchiere del loro miglior distillato ai loro migliori clienti in partenza, proprio come accadeva nelle case di ceto sociale alto in cui era usanza che il padrone di casa accompagnasse il proprio ospite al suo cavallo e nel momento in cui  questi erano già in sella, come segno di ringraziamento e come augurio di un viaggio sereno e confortevole, gli offrisse un ultimo bicchiere del commiato.

Pare fosse in uso un’espressione tipicamente toscana che riportava “non metterti in cammino se la bocca non sa di vino”.

Ma cosa accadeva nelle altre capitali europee?

In Inghilterra si parla di “stirrup cup”, la coppa della staffa, o di “parting cup”, la coppa della separazione. Questa espressione veniva utilizzata nel momento in cui si offriva un bicchiere di augurio ai cavalieri impegnati nella caccia alla volpe.

Sempre nel mondo anglosassone, oggi, è diffuso il termine “nightcap”, letteralmente “il berretto della notte”, che si riferisce al bicchiere di vino che si beve prima di andare a letto e, dunque, prima di indossare il berretto della notte. Anche questa è un’espressione di commiato e di saluto, come a dire: “ora bevo l’ultimo bicchiere poi vado a casa a dormire”.

Drink of the door” è l’espressione usata in Scozia per augurare buon viaggio e una buona continuazione a chi lascia la nostra casa a fine serata, mentre “Coup de l’étrier” è invece la versione francese del nostro bicchiere della staffa.

In Germania non troviamo nessun riferimento alla staffa quanto al “bicchiere della divisione”, il momento del saluto, per cui si usa l’espressione “Scheidebecher”.

Una tradizione molto bella ed un bel salto nella storia delle usanze di molti paesi, ma quello che resta impresso è il desiderio di accompagnare con un gesto gentile chi si allontana da noi.

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