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Mixology: un sorso di storia

A chi non è capitato di godere di un ottimo cocktail e di sorseggiare un momento di relax?
Dalle scelte più tradizionaliste alla scoperta di nuovi sapori, la mixologia ha insegnato a tutti quanto la scelta e miscelazione di alcolici, liquori e distillati sia sempre più diventata una vera e propria arte.
Il mixology, come è più corretto chiamarlo evitando le italianizzazioni, sebbene abbastanza recente per l’interpretazione che ne diamo oggi, ha seguito una sua precisa evoluzione nel tempo.

 

Saper miscelare alcolici a sostanze complementari per creare esperienze di sapore davvero uniche prende le fila dall’antica arte di creare bevande.

Risale infatti all’antichità il desiderio di miscelare il vino con le spezie. Questa predilezione, ai tempi degli antichi romani, oltre che a curare l’aspetto del gusto serviva anche a rendere più amabili quegli alcolici che risultavano particolarmente forti e concentrati.
Ecco che quello che a giusta ragione si definiva “nettare degli dei” presentava molte varianti, poiché unito allo zafferano, al miele o ai chiodi di garofano, e spesso anche alla frutta.

È pur vero che per pensare al mixology per come lo intendiamo ai giorni nostri, bisogna guardare al periodo immediatamente successivo alla rivoluzione industriale che corrisponde alla nascita di liquori e nuovi distillati.

È nell’Ottocento che nascono in Gran Bretagna i primi veri cocktail, ma bisogna attendere il 1862 perché un abilissimo bartender americano Jerry Thomas scriva il primo libro di ricette di cocktail, il “The Bartender’s Guide”.

L’inserimento del ghiaccio offre nuova linfa alla creatività dei professionisti dei cocktail, che però subisce poi una brusca battuta d’arresto con il proibizionismo.

Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale i cocktail realizzati in America si impongono sul mercato e il fascino della ricercatezza dei sapori anche all’estero da vita a dei grandi classici come gli intramontabili Manhattan o il Martini.

 

La mixology, con gli anni, non è più solo l’arte di miscelare i sapori ma è sempre alla continua ricerca, quasi alchemica, di far incontrare, con raffinatezza, composizioni e sapori, creando equilibri sempre nuovi.

 

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